Il Monkey bread è un dolce tipico americano che si usa per la prima colazione, può essere dolce o salato, questa è la versione dolce con zucchero di canna, cannella e marmellata d’arance, l’ideale come dolce per le feste natalizie. Io lo farò per la cena del 25 in alternativa al solito panettone 🙂
La ricetta è quella di Giallo zafferano con qualche modifica…
INGREDIENTI:
– 300 ml di latte
– 15 gr di lievito madre essiccato (oppure 12 gr di lievito di birra)
– 20 gr di zucchero
– 1 uovo e 1 tuorlo
– un pizzico di sale
– 450 gr di farina 00
Per la copertura:
– 80 gr di burro fuso
– 200 gr di zucchero di canna
– cannella in polvere q.b.
Per il ripieno:
– Marmellata d’arance
Per la glassa:
– 150 gr di zucchero a velo
– Latte q.b.
PROCEDIMENTO:
Preparo l’impasto nella macchina del pane, quindi verso il latte tiepido nel cestello insieme allo zucchero, il lievito, le uova, il sale e la farina e mando il programma solo impasto.
Quando ho ottenuto un impasto liscio e omogeneo lascio lievitare per due ore.
Nel frattempo preparo gli ingredienti per la copertura, in un piatto verso lo zucchero di canna e la cannella a nostro piacere, in una ciotola metto il burro e lo sciolgo al microonde. Preparo anche uno stampo a ciambella ben imburrato.
Trascorse le due ore verso l’impasto su una spianatoia
lo maneggio appena con un pò di farina poi prendo un pezzo di impasto, ci metto un cucchiaino di marmellata
e formo le palline.
Le intingo nel burro fuso
e poi nello zucchero
e vado a comporre la ciambella
metto di nuovo a lievitare per un’altra ora nel forno spento.
Trascorso questo tempo, tolgo il monkey bread dal forno
e lo accendo a 180° statico, quando sarà ben caldo inforno per 25/30 minuti. Eccolo cotto!
Quando sarà tiepido lo capovolgo su un piatto da portata e preparo la glassa. Metto lo zucchero a velo in una ciotolina e verso il latte poco per volta fino ad ottenere una consistenza non troppo liquida. Lo vado a versare con un cucchiaio sopra al dolce facendo delle righe orizzontali.
Ed ecco una fetta! E’ soffice e profumato, una tira l’altra! 😀
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